Tratto dalla Libertà del 13 Novembre 2022
Il collezionista di Fiorenzuola (curatore della mostra in corso in città) ha identificato l’opera dell’artista senza volto, poi confermata
È stato il primo in Italia a capire che Banksy è tornato. E che lo ha fatto “lasciando il segno” nella città ucraina di Borodyanka. Qui l’artista senza volto e dall’identità misteriosa ha lasciato il suo messaggio in difesa della libertà, attraverso i suoi murales. Il primato va a Luca Bravo, da dieci anni collezionista delle opere di Banksy, curatore della mostra “Da Warhol a Banksy” allestita a Fiorenzuola (città dove è nato e vive). << Negli ultimi mesi ho sempre profetizzato che se Banksy fosse tornato, lo avrebbe fatto nell’ucraina martoriata dalla guerra – ci spiega Bravo -. Quando ho visto che erano stati trovati murales in questa città ucraina, mi sono subito sbilanciato con un post sul mio profilo social, dicendomi sicuro che Banksy lo avrebbe rivendicato. Il mio post che non è passato inosservato ed è stato ripreso da siti della stampa nazionale. Dopo 24 ore il mio “azzardo” si è rivelato reale>>.
Un’opera viene “rivendicata” e “autenticata” da Banksy quando viene pubblicata sul suo profilo Instagram ufficiale. Il primo graffito ad essere riconosciuto ritrae una ginnasta che fa una capriola, muovendosi leggera sulle macerie. Il murale è ricavato nell’angolo di un palazzo distrutto. Prima che l’artista lo rivendicasse, Bravo pubblicava questo post: “Banksy is back. Stavolta mi sbilancio e rischio pubblicamente. Ieri è comparso un murale. Da mesi dico a tutti che se Banksy fosse tornato, l’avrebbe fatto per l’Ucraina. Nessuna conferma è arrivata, ma io spoilero sia lui. In 48 ore dovrebbe esserci conferma o disdetta. Attendo applausi o insulti”. Sono arrivati applausi a Bravo, a cui chiediamo come potesse essere così sicuro:<<L’ho capito dalla tecnica. Dai confini definiti del piede e delle mani; da come usa le sfumature del nero. Il richiamo al mondo dei bambini (a Fiorenzuola è esposta una delle edizioni limitate in circolazione di “Girl with baloon”). E poi l’uso di doppi sensi: il murale che ho pubblicato io nel post e che mi aspetto sia presto riconosciuto da Banksy, rappresenta un bambino che atterra un maestro di judo, ed è un chiaro riferimento a Putin, da sempre grande appassionato della disciplina. Il leader russo è stato espulso dalla Federazione internazionale judo, di cui era presidente onorario dal 2008, proprio dopo la sua aggressione all’Ucraina>>.
I murales apparsi nella notte tra giovedì e venerdì, sono quattro: la ginnasta che fa la capriola sulle macerie: il bambino judoka che mette al tappeto l’adulto; due bambini che giocano su un “cavallo di frisia” ed infine un’altra ginnasta rappresentata in punta di piedi mentre si esibisce con il nastro. <<Continuo a sbilanciarmi – dice Bravo -. Sono certo che Banksy rivendicherà la paternità di tutti i murales comparsi quella notte>>.